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By Libarna Arteventi

Titola così l’articolo di Maurizio Iappini pubblicato su La Stampa di martedì 20 marzo sulla pagina nazionale dedicata a “Le Storie”.

L’articolo prende spunto dalla conferenza curata dall’archeologa Marica Venturino, nell’ambito del ciclo “Archeologia e paesaggio in Valle Scrivia” organizzate ad Arquata Scrivia, dalla quale sono emersi dati di straordinario interesse a seguito delle indagini preventive per i lavori di costruzione della linea AV/AC “Terzo Valico dei Giovi”. Le scoperte hanno riguardato insediamenti neolitici in località Radimero di Arquata Scrivia (età del rame) e in zona Pieve di Novi Ligure (neolitico antico) e sono emersi resti paleobotanici carbonizzati analizzati da Daniele Arobba (Museo di Finale Ligure) tra cui è stata individuata la nocciola.

Quindi si può affermare che nel basso Pieve la nocciola era già coltivata 7000 anni fa.

Articolo “La Stampa”, 20 marzo 2018

Nocciole alla Pieve (600x600)

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La dieta del neolitico? A base di nocciole di Novi