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L’Anfiteatro

L’anfiteatro era un edificio da spettacolo, di forma ellittica, in cui si svolgevano i munera, i combattimenti tra i gladiatori, e le venationes, cioè le cacce alle bestie feroci.

All’interno della città la posizione dell’anfiteatro è (quasi) sempre marginale, per la diffusione relativamente tarda di questo tipo di edifici, per problemi di ordine pubblico e per la facilità di accesso e deflusso di masse ingenti di spettatori. Pertanto esso sorgeva assai spesso al di fuori delle mura, ma esistono casi in cui il monumento stava all’interno dell’impianto urbano.È questo il caso di Libarna, in cui l’anfiteatro – realizzato nel corso del I secolo d.C. – si collocava entro il perimetro, nella parte più orientale della città, perfettamente integrato nell’organizzazione del piano urbano, in asse con il decumano massimo e con i cardini. L’edificio occupava una superficie pari a due isolati ed era circondato da un’area libera con muro di cinta rettangolare, che aveva la funzione di integrare la forma dell’edificio nel reticolo ortogonale. L’ingresso principale doveva essere sul lato lungo occidentale, in asse con il decumano massimo; erano comunque presenti altri tre ingressi, in corrispondenza degli assi dell’ellisse (quelli nord e sud, in particolare, per l’ingresso della processione inaugurale dei giochi e il trasporto all’esterno di uomini e fiere uccisi o feriti durante lo svolgimento degli spettacoli).L’edificio apparteneva al cosiddetto “tipo a terrapieno frazionato” (rispetto al tipo “canonico”, a volume interamente costruito con sequenza indifferenziata di arcate sovrapposte, muri radiali e gallerie anulari, come il Colosseo), con arena scavata e gradinata (cavea) a terrapieno artificiale entro muri di contenimento anulari e un sistema di coppie di muri radiali, entro cui erano ospitate le scale di servizio per raggiungere i posti superiori tramite accessi a galleria (vomitoria). Alle autorità era destinata una tribuna speciale.Il perimetro esterno, secondo l’ipotesi ricostruttiva prodotta dagli scavatori, doveva presentarsi su due ordini; la muratura, a blocchetti rettangolari di pietra posati a fasce e alternati a corsi di laterizi, con nucleo interno cementizio, aveva lesene, basi, cornicioni marcapiano in arenaria. L’arena dalla superficie in terra battuta era delimitata da un podio alto 2 metri circa.

Al suo centro erano alcuni vani sotterranei di servizio, probabilmente coperti da un assito ligneo (per ospitare macchinari e far salire oggetti, animali, uomini durante gli spettacoli); essi erano raggiungibili dagli ingressi est e ovest tramite gallerie.Per proteggere gli spettatori dal sole o dalla pioggia, l’edificio poteva essere coperto con grandi teli fissati a pali, a loro volta ancorati alla muratura esterna e manovrati con carrucole.L’anfiteatro è un edificio da spettacolo di tradizione tipicamente italica, a differenza del teatro, il cui modello giungeva dal mondo greco. La storia di questo edificio e dei giochi che vi si svolgevano non vanno di pari passo, dal momento che l’istituzione dei giochi è molto più antica dei primi anfiteatri (IV secolo a.C., in Etruria e in Campania).Per quanto riguarda il mondo romano, bisogna attendere il 264 a.C.: Decimo Giunio Bruto organizzò nel Foro Boario un combattimento tra tre coppie di gladiatori in onore del padre defunto. Le fonti ci tramandano che questi spettacoli riscuotevano molto successo tra il pubblico, tanto che si sentì la necessità di portarli nel Foro Romano, dove si organizzò un sistema di gallerie, al di sotto della pavimentazione della piazza, funzionale allo svolgimento degli spettacoli. Durante i munera gli spettatori sedevano su tribune in legno montate per l’evento.Dall’epoca di Augusto gli spettacoli si spostarono nel Campo Marzio, nei saepta, il luogo destinato alle riunioni elettorali, nonostante l’Urbs fosse dotata di un anfiteatro dal 29 a.C., quello di Statilio Tauro, troppo piccolo però per rispondere alle esigenze della metropoli.L’epoca della costruzione del primo grande anfiteatro di Roma è relativamente tarda: l’Anfiteatro Flavio, noto come Colosseo, fu iniziato da Vespasiano nel 71-72 d.C. e terminato sotto il regno del figlio Domiziano; ma nell’Italia meridionale questi edifici erano già presenti dalla fine del II secolo a.C. (Pozzuoli, Capua).