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Le Terme

Gli impianti termali nel mondo antico non erano solo luoghi per i bagni ma anche ambienti dedicati allo svago e al divertimento, all’incontro e alla cultura.

A Libarna le terme erano ubicate tra teatro e anfiteatro, a formare un vero e proprio quartiere dei divertimenti, del relax e del tempo libero.
Non si conosce nulla dell’impianto, poiché l’area non è mai stata indagata sistematicamente: dalla descrizione dei vecchi scavi si può dedurre che il complesso fosse dotato di monumentalità e occupasse alcuni isolati.
Oltre ai bagni propriamente detti, nelle terme si potevano trovare anche spazi dedicati allo sport, come la palestra o la piscina (natatio), e ad attività culturali, come sale di declamazione e biblioteche.
Solo dal II secolo a.C. inizia lo sviluppo di una architettura termale; prima il bagno è un fatto privato, cui si riserva poco spazio: all’interno dell’abitazione vi era la lavatrina o latrina, accanto alla cucina, per sfruttarne il calore (il termine poi passerà ai servizi igienici).
Le parti fondamentali degli impianti termali erano lo spogliatoio (apodyterium);
il calidarium, il tepidarium e il frigidarium (che però compare tardivamente rispetto agli altri), ambienti con vasche di acqua rispettivamente calda, tiepida e fredda. Gli impianti termali potevano essere di natura pubblica o privata. In Italia, i primi impianti termali si diffondono nel meridione, in ambito magno-greco e siceliota (a Gela, Siracusa, Megara Iblea sono attestati dal III secolo a.C.) e campano.

Le Terme Stabiane di Pompei risultano particolarmente interessanti per seguire l’evoluzione nella penisola: hanno diverse fasi che vanno dal V al I secolo a.C., quando fanno la loro comparsa le suspensurae (mattoni che consentivano di rialzare il pavimento per riscaldamento dell’ambiente) e il laconicum, una stanza per i bagni di vapore. I termini ricorrenti per definire questi ambienti derivano dal greco, perché la cura della propria persona è legata al mondo greco.
Per quanto riguarda la diffusione del progresso tecnico e lo sviluppo degli impianti in forma monumentale nelle province, se il primo complesso ufficialmente indicato col termine di thermae a Roma sono le Terme di Agrippa (26-19 a.C.) nel Campo Marzio (per la prima volta un complesso termale andava a occupare uno spazio notevole all’interno della città e comprendeva bagni, palestra, piscina e giardini), il vero modello divennero le Terme di Nerone (64 d.C.) con uno schema assiale e simmetrico.
Gli impianti successivi (Terme di Tito, Terme di Traiano, fino alle Terme di Caracalla) le superarono per estensione e fasto, ma non aggiunsero nulla sul piano della concezione e dell’organizzazione del complesso.